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23.03.2023

Revisione mezzi agricoli nuovamente all’attenzione del Governo

Si è tenuto ieri a Roma un incontro sulla sicurezza stradale, promosso dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Matteo Salvini, che ha visto la partecipazione di tutte le associazioni che a vario titolo sono coinvolte nella tematica e che  ha riportato in primo piano la questione relativa ai requisiti di sicurezza dei trattori circolanti.
La Federazione dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma – presente all’incontro con il Direttore Generale Simona Rapastella – ha confermato come l’obsolescenza del parco macchine presente nel nostro Paese sia una delle cause principali degli incidenti in agricoltura e sia un pericolo anche per la circolazione stradale. Le statistiche INAIL certificano ogni anno un numero di circa 200 incidenti mortali in agricoltura, e un numero molto alto di sinistri dovuto alla mancata revisione dei sistemi di frenatura e di segnalazione, e degli assetti complessivi dei mezzi meccanici.
"Il Ministro Salvini ha correttamente ricordato come la legge sulla revisione obbligatoria dei trattori sia stata varata nel lontano 2012 – sostiene Simona Rapastella – e come per oltre dieci anni sia rimasta inoperante per la mancanza dei decreti attuativi e ora   promette un cambio di passo sulla questione".
Il parco macchine agricole italiane conta circa 2 milioni di vecchi trattori con età compresa fra i 25 e i 40 anni e questo  apre una duplice questione, quella relativa appunto alla revisione delle macchine attualmente in uso e quella relativa alla sostituzione delle stesse.
Per rendere operativa la revisione, la Federazione dei costruttori è già da tempo impegnata con i propri uffici tecnici per fornire indicazioni precise sulle metodiche di verifica dei requisiti minimi di efficienza e sicurezza mentre per la  sostituzione dei trattori obsoleti  con mezzi di nuova generazione fondamentali restano gli incentivi pubblici, vedi in particolare il PNRR, il decreto 4.0, la Legge Sabatini e naturalmente i Piani di Sviluppo Rurale cofinanziati dall’Unione Europea.


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